LE ORIGINI DI PANIZZI

La nostra storia

Ricerca e cura nella produzione di vini e olio

IDENTITA’ E STILE INNOVATIVO

Nel 1979 Giovanni Panizzi decise di intraprendere un viaggio straordinario, acquistando il podere Santa Margherita appena fuori le antiche mura di San Gimignano. Con un piccolo vigneto di pochi ettari, Giovanni iniziò a produrre vino quasi per gioco, ma con una passione e uno stile che avrebbero presto definito l’identità dell’azienda.

"Divenendo artefice della mia vita," raccontava Giovanni, "mi sono trasferito in queste terre senesi con il desiderio di scoprire la mia parte migliore, convinto che a 50 anni avrei potuto reinventarmi completamente."

LA NASCITA DELLA VERNACCIA PANIZZI

QUALITÀ GUIDATA DAL TERROIR

Per Giovanni Panizzi l’osservazione del territorio ha rappresentato il primo passo per ottenere qualità. Ma non poteva esaurirsi lì. Era consapevole che i grandi vini sono anche il frutto di ricerca, tecniche di vinificazione all’avanguardia e grande attenzione nella gestione agronomica. Vigna Santa Margherita è stato il patrimonio naturale locale su cui Giovanni ha studiato e sperimentato per 10 anni prima di proporre al mercato la sua prima Vernaccia di San Gimignano. Ed esce nel 1989 con un prodotto innovativo, che rompe con la tradizione, e che diverrà modello di una intera denominazione. La Vernaccia Etichetta Verde è il primo vino di Panizzi ed è, oggi come allora, l’interpretazione naturalmente contemporanea di un vino antico e carico di storia.

L’AMBIZIONE DI UNA GRANDE VERNACCIA CHE SFIDA IL TEMPO

Negli anni 90 Panizzi indaga le potenzialità evolutive della Vernaccia nel lungo periodo. E realizza il suo sogno ambizioso: una Vernaccia di San Gimignano Riserva annata 1990, che esce dopo cinque anni di affinamento. Il compimento di una intuizione visionaria, che porta in pochi anni i primi importanti riconoscimenti ai prodotti Panizzi, e nuova attenzione da parte della critica alla denominazione e alla vernaccia come a un grande bianco di lunga vita.
Questi sono anche gli anni in cui Panizzi esplora il sangiovese sui terreni di San Gimignano e propone Vertunno quale secondo vino, etichettato come Chianti Colli Senesi Riserva. Ancora una volta si esalta il legame stretto col territorio, sottolineato dalla scelta di una denominazione precisa, e si punta a un Chianti che mantenga uno stile “familiare” nella riconoscibilità del sangiovese e nella beva agile.

IL PASSAGGIO DI TESTIMONE

L’INNOVAZIONE SOTTO LA GUIDA DI SIMONE NICCOLAI

Pur rimanendone alla guida, nel 2005, Giovanni Panizzi cede l’azienda alla famiglia Niccolai, con cui condivide la stessa visione nel posizionare la Vernaccia di San Gimignano D.O.C.G. tra i migliori vini bianchi italiani. Vengono a fondersi così le due anime dell’attuale azienda Panizzi: il cuore iniziale rappresentato dal nucleo di Santa Margherita e i terreni adiacenti al borgo di Larniano, di proprietà della famiglia Niccolai. Oggi l'azienda è guidata da Simone Niccolai, con l'approccio innovativo di sempre. Ed è con Simone che iniziano le prime sperimentazioni col pinot nero, clone 777, iniziate coraggiosamente nel 2006 con l’impianto della prima vigna in zona Larniano. Dal vigneto La Ventola sono nati due vini: il Pinot Nero San Gimignano Doc e Ermius, una selezione dello stesso, che hanno immediatamente riscosso grande apprezzamento da pubblico e critica.

Tutti per uno e uno per tutti

UNA VISIONE CONDIVISA

La forza di Panizzi poggia su un grande staff competente e appassionato che collabora con noi dal primo anno. Un team storico guidato dal Direttore Tecnico Walter Sovran, composto da persone che condividono esperienza, decisioni, fatiche e gioie dal 1989. Dal 2018 abbiamo iniziato una collaborazione per la parte enologica inerente al pinot nero con l’enologo Alessandro Cellai, nome di riferimento per il pinot in Toscana e non solo.

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